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venerdì 19 settembre 2014

QUALITY OF LIFE, DOCUFILM SU TUMORE AL SENO


 

Congresso Quality of life (Principe Hotel Catania), focus sul carcinoma mammario
"IN SENO ALLE DONNE"
UN DOCUFILM GIRATO A CATANIA PER PARLARE DI PREVENZIONE
Oggi alle 17 la presentazione del video che vede come protagoniste le donne dell'Andos

CATANIA – Paura di sentirsi diverse, di non riuscire a reintegrarsi tra gli amici, in famiglia, paura di perdere il lavoro per via delle assenze, per colpa della malattia. E soprattutto, paura di non essere più la donna di prima. Dipende da questo la qualità di vita dopo un cancro al seno: tutti fattori importanti tanto quanto la diagnosi e la terapia. «Spesso l'uso massiccio della tecnologia ci allontana dagli aspetti strettamente legati alla sfera psicologica, emotiva, sociale: eventi come questo offrono una visione completa della malattia, restituendo una prospettiva dove conta più la salute che la sanità». Così il Rettore dell'Università di Catania Giacomo Pignataro ha commentato l'apertura dI "Quality of life" di ieri (18 settembre) nell'aula magna del Palazzo dell'Università, dove si è svolta la prima sessione di lavori che proseguirà oggi (19 settembre) al Principe Hotel.

Ad introdurre la due giorni di approfondimento rivolto a tutte le figure mediche legate alla patologia, è stata Francesca Catalano, direttore dell'Unità operativa complessa - multidisciplinare - di senologia, Dipartimento materno infantile AO Cannizzaro Catania nonché promotrice del corso e presidente del comitato scientifico (composto da Francesco Basile, Giuseppe Catanuto, Filippo Fraggetta, Francesco Marletta, Rosario Perrotta, Giuseppa Scandurra e Paolo Scollo). «Iniziative come queste – ha detto la Catalano – dimostrano quanto sia importante tenere conto di ogni aspetto legato al carcinoma mammario, essere riusciti a riunire sotto lo stesso tetto chirurghi generali e plastici, psicologi, infermieri, ginecologi, epidemiologi, pediatri, genetisti, oncologi, radiologi, radioterapisti, fisiatri, fisioterapisti, associazioni e pazienti con le proprie testimonianze, non fa che rafforzare il lavoro che quotidianamente svolgiamo in corsia. Un grazie a quanti sono intervenuti e hanno creduto alla qualità dell'evento».

A fare la differenza è proprio l'approccio multidisciplinare del corso interattivo, suddiviso in tre sessioni simultanee dedicate alla chirurgia - con casi clinici ad hoc e la presenza di pazienti "modelle" per la progettazione della ricostruzione della mammella - alla procreazione e al benessere dei figli, con una relazione sul futuro dei piccoli nati da mamme sottoposte ai trattamenti per il tumore. «Le donne affette da carcinoma mammario – ha affermato Massimo Buscema, presidente dell'Ordine dei Medici di Catania – sono assalite da molti timori e insicurezze, la cura di questa patologia in particolare richiede la concomitanza di più competenze mediche per tutelare quanto più possibile la paziente e garantire una buona qualità di vita».

In questo i pazienti assumono un ruolo centrale, «rappresentando l'indicatore perfetto della prestazione sanitaria – ha sottolineato del Commissario straordinario del Cannizzaro Salvatore Paolo Cantaro - nessuno meglio di loro può segnalarci le criticità. Perché la sanità è buona se è considerata tale da chi vive la malattia in prima persona». A portare i saluti dell'arcivescovo Mons. Salvatore Gristina è stato don Mario Torracca, cappellano dell'ospedale Cannizzaro, che ha ricordato «il suggestivo particolare che lega l'evento alla santa patrona Agata della città, che subì l'asportazione del seno come martirio, e per questo considerata la santa protettrice delle donne con tumore al seno».

E infine c'è il poi: quello che succede subito dopo un trattamento, i problemi legati alla sessualità, all'estetica, con tutte le possibili soluzioni mediche affinché la paziente possa continuare a sentirsi donna, affrontando sia fisicamente che psicologicamente il cambiamento continuando a guardarsi allo specchio. Tema questo, che è anche il leit motiv del corto "In seno alle donne" – diretto dal regista Giuseppe Consales - con la partecipazione delle volontarie Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) Comitato Catania, che sarà proiettato questo pomeriggio alle 17.00, a conclusione del congresso, insieme all'estrazione dell'opera "Picasso è la mia grande mamma", realizzata da Giada Fedeli, il cui ricavato sarà devoluto all'Andos.


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