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lunedì 15 settembre 2014

Lo zucchero e non il sale, sarebbe la causa ipertensione arteriosa

La chiave per evitare la pressione sanguigna sarebbe abbattere le quantità di zucchero non (solo) di sale, ha rivendicato un nuovo studio. Nuovamente nel mirino degli scienziati le bevande dolcificate

Una ricerca pubblicata nel "The American Journal of Cardiology" ha trovato un legame tra bevande zuccherate e un picco nei livelli di pressione sanguigna.

Autore del report, il dottor James DiNicolantonio che ha detto: "lo zucchero, sotto forma di bevande zuccherata, ha dimostrato di accrescere acutamente la pressione sanguigna, portando ad un aumento della variabilità della pressione sanguigna. Questo di per sé, anche senza un aumento della pressione arteriosa media, è un predittore indipendente di eventi cardiovascolari".

Il dottor DiNicolantonio, uno scienziato nella ricerca cardiovascolare, presso il Saint Luke Mid America Heart Institute, ha anche sostenuto che ridurre la quantità di sale negli alimenti trasformati è controproducente.

Ha detto che, al fine di soddisfare la domanda fisica del nostro corpo di sale, cibi a basso contenuto di sodio sono effettivamente suscettibili di aumentare la quantità che mangiamo.

"Per esempio, se tagliamo la quantità di sodio nelle patatine, questo può portare a mangiare più quantità di questo prodotto al fine di ottenere la stessa dose di sodio," ha detto.

"Un maggiore consumo di carboidrati extra raffinati, grassi insaturi e altri oli trasformati, si traduce in benefici per la salute? 

E' dubbio".Ha citato anche prove di uno studio di otto settimane che ha scoperto che un consumo di zuccheri elevato rispetto a un più basso consumo di zuccheri ha aumentato significativamente la pressione sanguigna.

Quando sono stati esclusi gli studi finanziati dall'industria dello zucchero, l'aumento della pressione sanguigna è stato due volte l'effetto di quello causato dal sale.Il dottor Aseem Malhotra, un cardiologo che sta conducendo una campagna per ridurre la quantità di zucchero nella dieta in Gran Bretagna, ha detto che la minaccia alla salute pubblica è stata sottovalutata.Ha detto: "Sappiamo che lo zucchero non fornisce tutte le sostanze nutrienti ed è sempre più evidente che è un fattore di rischio indipendente per molte malattie".

"La media dei cittadini britannici sta consumando il triplo del limite superiore di zucchero consigliato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

"Questa è un'emergenza di salute pubblica e il governo deve agire immediatamente per forzare l'industria alimentare per interrompere d'inondare il nostro cibo con tanto zucchero".

Mike Knapton, direttore medico associato presso la British Heart Foundation, tuttavia, ha evidenziato che il modo migliore per evitare l'aumento della pressione sanguigna è una dieta bilanciata.

Ha detto: "è vero che in questa nazione si mangia troppo sale che aumenta il rischio di ipertensione arteriosa. «Ma negli ultimi anni il nostro consumo è sceso principalmente alla riformulazione degli alimenti. "Mangiamo troppo zucchero - zucchero raffinato, soprattutto perchè è diventato un problema poichè aumenta il rischio di obesità e diabete.

Un'attenzione quella per la ricerca di diete più equilibrate e con una riduzione di sali, zuccheri e grassi, che si legge negli altri paesi e che non pare trovi analoghe similitudini anche nel Nostro Paese, sottolinea Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dove l'industria alimentare continua a produrre e a"sfornare" sempre più e sempre più nuovi prodotti ad alto contenuto di queste sostanze. A questo punto, spetta alle autorità deputate, ed in primis al Ministero della Salute adottare tutte quelle misure di pressione nei confronti delle aziende alimentari affinché facciano uno sforzo corale per ridurre drasticamente zucchero, sale e grassi negli alimenti messi in commercio.

Lecce, 15 settembre 2014                                                                                                                                                                                            



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Redazione del CorrieredelWeb.it


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