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venerdì 26 settembre 2014

L’Emicrania cronica rende difficile la vita quotidiana e di relazione. Circa il 30% di chi ne soffre non ha mai ricevuto una diagnosi. Una ricerca europea.

E’ quanto emerge da una ricerca[1] condotta da Insight Engineers con il contributo di Allergan Neurosciences and Urology in UK, Germania, Italia e Spagna su oltre 600 persone di età compresa tra i 20 e i 60 anni, con diagnosi di cefalea. 

I dati sono stati resi noti in occasione del 4° European Headache and Migraine Trust International Congress (EHMTIC) -  Copenaghen 18-21 settembre 2014.



Milano, 26 settembre 2014 – Per chi soffre di emicrania, episodica o cronica, avere mal di testa significa provare un dolore così intenso che stravolge la vita quotidiana.

Questo sostiene il 90% delle persone intervistate nel corso della ricerca supportata dall’Allergan, che ha coinvolto in totale circa 617 pazienti tra UK, Germania, Italia e Spagna, di cui circa il 52% con emicrania cronica e circa il 48% con altre tipologie di emicarania. L’obiettivo della ricerca era quello di verificare l’impatto reale dell’emicrania cronica sulla vita quotidiana.

Dai risultati ottenuti è emerso che oltre la metà degli intervistati con emicrania cronica sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa per diminuire  la frequenza (56%) e l’intensità (57%) degli attacchi, ma il 29% ritiene che non ci sia nulla che si possa fare. Nonostante ciò, un terzo degli intervistati con emicrania cronica non ha mai ricevuto una diagnosi e il 50% non segue alcuna terapia.

L’impatto dell’emicrania cronica sulla qualità di vita
Per quanto riguarda la vita professionale, il 69% degli intervistati con emicrania cronica ha difficoltà in ambito lavorativo, con dati riguardanti i pazienti di Germania e Italia, rispettivamente dell’82% e del 72%. Il 39% dei pazienti con emicrania cronica riporta di avere difficoltà nel mantenere un lavoro stabile e circa uno su quattro (24%) sostiene di aver perso un lavoro in passato a causa della patologia.

Anche la vita di relazione è difficile per chi soffre di emicrania cronica: il 55% dei pazienti italiani intervistati (contro una media del 46% a livello europeo) spesso rinuncia al sesso a causa dell’emicrania, e per il 56% degli intervistati italiani (contro una media europea del 48%) il mal di testa è causa di discussioni con il partner. Il 39% lo ritiene motivo di tensione (39% valore medio europeo) che può diventare addirittura causa di rottura con il partner (14% dei pazienti italiani).

Anche trascorrere un’intera serata con amici rappresenta motivo di tensione per chi soffre di emicrania cronica: lo afferma il 73% degli Italiani (70% media europea) con un picco tra i pazienti tedeschi con emicrania cronica (78%). Spesso il numero degli amici diminuisce (25% media europea) e si rinuncia a fare programmi a medio-lungo termine (42% media europea). 

A livello di percezione, gli intervistati si descrivono con aggettivi che sottolineano il livello di negatività che l’emicrania episodica e l’emicrania cronica inducono: si va daMi sento esausto”( 60% degli intervistati, 65% con EC, 55% altre cefalee), a “limitato” (51%, 46% con EC, 56% altre cefalee), a “stressato” (43%), fino a “frustrato” (40%), e “depresso” (36%) [le 5 risposte spontanee rilevate dalla ricerca]. 

Emicrania cronica sì o no?
La comunità scientifica definisce l’emicrania cronica in caso di mal di testa che si presenta per almeno 15 giorni al mese, dei quali almeno 8 con sintomi ulteriori quali nausea, ipersensibilità alla luce e ai rumori, dolore localizzato. Dalla ricerca emerge che, nonostante il numero medio di giorni con emicrania sia 18,9 (con punte di 20 in UK), 1/3 degli intervistati non ha mai ricevuto una diagnosi di emicrania cronica da parte del proprio medico e quasi il 50% non segue regolarmente una terapia.

Secondo recenti dati ISTAT[2], riferiti al 2013, il 10,8% della popolazione italiana soffre di cefalea o emicrania ricorrente (7,8% nel 2005). In Europa, l’emicrania colpisce il 12-16% della popolazione, più gli uomini rispetto alle donne con un rapporto di 3:1 [3].
Cosa fare se si tratta di emicrania

Abbiamo chiesto al Prof. Paolo Martelletti,  Direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee, Università La Sapienza, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma e Presidente Eletto della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee e della European Headache Federation, di commentare i risultati di questa ricerca: “E’ fondamentale non sottovalutare i mal di testa e affidarsi a un medico specializzato per avere una diagnosi accurata: l’automedicazione non è una soluzione, anzi, spesso si rischia di abusare dei farmaci e di cronicizzare i sintomi. Solo il medico saprà valutare l’approccio terapeutico migliore, volto a gestire le fasi acute e a prevenire per quanto possibile gli attacchi di emicrania cronica. I trattamenti vanno fatti da mani esperte in ambiti specialistici e producono una netta e progressiva diminuzione dell’intensità delle crisi, della frequenza dei giorni con emicrania e soprattutto una consequenziale riduzione dell’uso di terapie farmacologiche con analgesici o triptani, riportando alla forma episodica, dopo vari cicli, la forma cronica della emicrania.

Metodologia dello studio Allergan
Il contenuto del questionario è stato progettato dopo un’attenta analisi e revisione interna da parte di specialisti Allergan (2013 - ricerca sull’emicrania in GB, Germania, Italia e Spagna, prodotta da Insight Engineers). La raccolta dei dati è stata effettuata  attraverso un lavoro condotto da gruppi di ricerca professionale destinata ai consumatori. Nel Regno Unito, lo studio sul campo si è svolto dal 26 aprile al 18 Giugno 2013, mentre in Germania, Italia e Spagna si è svolto dal 22 maggio al 18 giugno 2013. Sono stati intervistati 617 pazienti in totale, di cui 325 con emicrania cronica e 292 con altri tipi di emicranie. Tutti i pazienti erano di età compresa tra i 20 ei 60 anni e rientravano nei  criteri per l'emicrania cronica e mal di testa.

Allergan
Allergan è un’azienda farmaceutica specialistica focalizzata sulla ricerca, sullo sviluppo e sulla commercializzazione di farmaci e dispositivi medici innovativi nei settori della cura dell’occhio, delle neuroscienze, della medicina estetica e di altri ambiti specialistici.

Dispone, inoltre, di tecnologie d’avanguardia che aiutano milioni di persone a vivere la vita nel pieno delle proprie potenzialità, a vedere più chiaramente, a muoversi più liberamente e ad esprimersi in maniera più completa.

Collaboriamo in modo costante con i medici specialisti, ascoltiamo i loro bisogni e insieme a loro ci impegniamo per migliorare la cura dei pazienti. Questo obiettivo strategico si combina con un approccio diversificato che ci consente di indirizzare la nostra ricerca anche verso nuove aree specialistiche in cui vi siano importanti bisogni terapeutici non soddisfatti.
In collaborazione con la comunità medica, perseguiamo l’eccellenza e il rigore scientifico nello sviluppo di prodotti innovativi che migliorino la vita dei pazienti. Il nostro scopo è raggiunto quando sia i medici, sia i pazienti hanno fiducia nei nostri prodotti e nella nostra azienda, quando i nostri sforzi apportano una differenza significativa nelle vite dei pazienti, dei dipendenti e delle comunità in cui operiamo.


[1] Insight engineers for Allergan, 2013 Migraine Research in GB, Germany, Italy and Spain. La ricerca può essere richiesta a: RM_Medinfo@allergan.com
[2] ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica. Tutela della salute e accesso alle cure. Luglio 2014. Disponibile al link http://www.istat.it/it/archivio/128176 Ultimo accesso settembre 2014.
[3] WHO Lifting The Burden: The Global Campaign to Reduce the Burden of Headache Worldwide, IJ Headache Pain 2007;8:S1

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