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mercoledì 8 gennaio 2014

Per Caterina (e non solo) chiediamo alla politica risposte concrete.

Verso la fine del 2013, il caso di Caterina Simonsen, la ragazza affetta da ben quattro malattie rare, insultata e minacciata di morte dagli animalisti solo perche' aveva difeso la ricerca e la sperimentazione animale grazie alle quali sopravvive, ha trovato il giusto spazio sui media ed e' riuscito a scuotere piu' di una coscienza.


Caterina non e' certo stata la prima a ricevere, dai sedicenti "non violenti" animalisti, insulti e minacce. E non solo…

Ricordo che l'anno appena conclusosi e' iniziato con un attentato incendiario contro il Centro Latticini di Montelupo Fiorentino, preceduto da un altro contro il macello di Colle Val d'Elsa, da due contro ditte di trasporto carni: una a Troghi ed una a Viadana, da uno contro i macelli di San Giovanni Valdarno. Sempre nel corso del 2013 sono state vandalizzate in tutta Italia macellerie, pescherie, pelliccerie, pelletteria e negozi di animali, talvolta addirittura con l'utilizzo di dispositivi esplosivi. Degli assalti contro gli allevamenti (reti tagliate, porte e finestre infrante, sistemi d'allarme e attrezzature messi fuori uso o dati alle fiamme, gabbie distrutte) si e' perso il conto, cosi' quello degli animali sgabbiati (e talvolta rubati): migliaia solo i visoni, molti dei quali poi morti, ma ci sono stati anche conigli, galline, cavie e animali da circo. Ad aprile e' stata assaltata addirittura la Facolta' di Farmacologia dell'Universita' di Milano e devastato lo stabulario. Sono stati danneggiati innumerevoli automezzi dei cacciatori (vetri rotti e gomme tagliate), vandalizzate sedi, bruciati capanni, manomesse o distrutte le attrezzature con cui le Province effettuano la cattura delle nutrie. E la lista potrebbe continuare… Ai danni concreti a cose, persone e animali aggiungiamo una serie di manifestazioni (dimostrative?) d'odio e violenza che hanno turbato Lavoratori, intere famiglie, donne e bambini.

Tutto cio' in un solo anno, tutto cio' in nome di un'ideologia chiamata "animalismo"!... che non ha niente a che vedere con il sentimento positivo verso gli animali condiviso dalla stragrande maggioranza dei Cittadini.

Per fortuna, dopo anni che FederFauna, a difesa delle Imprese e dei Lavoratori impiegati in attivita' con animali, denuncia questa situazione senza ricevere grande attenzione ne' dai media ne' dalla politica, Caterina: bella, pulita, senza interessi da difendere se non la sua fragile vita, e' riuscita a far aprire gli occhi a tanti, e' riuscita a far cadere la maschera da "eroi buoni" degli animalisti, rivelando il loro odio smodato e profondo verso chiunque esprima un pensiero contrario al loro, ed ha ottenuto anche risposte di sostegno, al momento sui social network e sui media, da parte della politica, dalla Destra, alla Sinistra, al Centro.

Anche il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine d'anno, se ben non riferendosi direttamente ai casi sopraccitati, ha manifestato "preoccupazione per il diffondersi di tendenze distruttive (…), tendenze all'esasperazione, anche con espressioni violente…", e indicato quale risposta a tale preoccupazione che "La nostra democrazia, che ha rischiato e puo' rischiare una destabilizzazione, va rinnovata e rafforzata attraverso riforme obbligate e urgenti".

Credo che tra queste riforme obbligate e urgenti, la politica debba individuarne una che dia risposte concrete anche a Caterina e non solo a lei. Vorrei che quel sostegno giunto dalla politica sui social network e sui media si trasformasse in una risposta concreta della politica.

Forse Caterina e' troppo umile per chiederla a gran voce (non la conosco, ma penso sia cosi'), ma la chiede il suo futuro, la chiedono le Imprese ed i Lavoratori impiegati in attivita' con animali e le loro famiglie, la chiede la Societa' Civile, la chiedo io.

Massimiliano Filippi
Segretario Generale FederFauna

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